venerdì 7 novembre 2014

La giovane italia...

Scusate il minuscolo del titolo, ma queste sono proprio le situazioni in cui non mi sento molto fiero di essere italiano, quelle (tra le tante) che hanno contribuito a crearci la poca edificante nomea che abbiamo all'estero; avete presente quando  al solo sentire (o meglio, intuire) che siamo italiani già assumono un'espressione lievemente preoccupata, se non disgustata?
Verrebbe anche da inalberarsi un po', giusto per spirito di patria, se non fosse che poi leggiamo che 37 scolari romani in vacanza-studio vengono sbarcati da un aereo in Germania perché indisciplinati. E si spegne ogni fervore... . Il comandante tedesco li ha fatti scendere dal suo aereo Lufthansa prima del decollo da Amburgo, loro e i loro insegnanti "responsabili"; motivazione: perché così indisciplinati da mettere in pericolo la sicurezza del volo.

Gli insegnanti hanno affermato che i loro alunni non erano stati poi così agitati. Presa di posizione opinabile ma comprensibile, visto che i primi a rimetterci la faccia sarebbero stati proprio loro, in qualità di accompagnatori responsabili dei ragazzi. Molto meno comprensibile ma ancor più ovvia è stata la presa di posizione dei genitori, tutti a difendere i loro "bravi ragazzi". Ciò non sorprende, perché è proprio questo iperprotezionismo così diffuso ad essere la causa del comportamento irrispettoso e viziato dei giovani di oggi. Quando va bene si fanno passare per "sana vivacità" atteggiamenti che possono essere chiamati con un solo nome: maleducazione. Mala-educazione.
La famiglia è tanto assente quando si tratta di educare i figli quanto è presente e agguerrita quando si tratta di difenderli. Se ne fregasse tout court dei figli sarebbe già molto meglio. Invece spesso inficia anche il poco lavoro educativo della scuola. Ormai gli insegnanti  devono stare attenti non solo a non toccare i loro alunni, ma anche a non sgridarli e tantomeno dargli del sano "somaro", pena il rischio di denuncia per offese da parte dell'equino genitore.
Non meraviglia allora che una ricerca internazionale di qualche anno fa, condotta sui bambini fra i 2 e i 14 anni avesse decretato che in Europa i meno rispettosi delle regole del vivere civile fossero proprio quelli italiani. Ho letto perfino che nel sito internet di alcuni alberghi all'estero nella versione italiana riportano che non sono accettati bambini, se però si mette, chessò, la lingua inglese sono magicamente accettati. Preciso che non ho verificato di persona...ma a questo punto c'è da crederci.

Per quanto mi riguarda.. quando sono all'estero preferisco immergermi più possibile nella cultura di quella nazione; ma confesso che non è solo per questo che sono ben contento di non incontrare connazionali, anche se  non succede spesso; e si riconoscono sovente da lontano, dal fare scomposto e sguaiato (generalmente tanto più accentuato quanta minore è la latitudine di provenienza).     

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