sabato 26 settembre 2015

Etimologie interessanti 1

Il titolo è forse esornativo (l'etimologia è sempre, almeno per chi ama la propria lingua, interessante), ma intendo comprendere in questa sezione alcune delle parole con etimologia più interessante, a mio avviso, di altre.
Fatta questa dovuta premessa passo a parlare del primo vocabolo.

SIFILIDE
(s.f. - malattia infettiva, a decorso cronico intermittente, provocata da un microrganismo, Treponema pallidum, detta anche lue)

In realtà la sua origine è abbastanza comune, in quanto come tanti altri termini in special modo scientifici o tecnici prendono il nome da uno scopritore/inventore o comunque primo autorevole descrittore di ciò a cui il termine si riferisce.
Infatti fu così chiamata nel 1530 dal medico-letterato Girolamo Fracastoro.
Ad essere non comune è invece proprio il suddetto Fracastoro. Questo nome può non dire niente ai "non addetti ai lavori" (me compreso) ma è considerato uno dei medici più importanti di sempre, essendo uno dei fondatori della moderna patologia, in quanto fu forse il primo ad ipotizzare e verificare che le infezioni fossero dovute a germi portatori di malattia, con la capacità di moltiplicarsi nell'organismo e di contagiare altri attraverso la respirazione o altre forme di contatto. Fu inoltre filosofo, astronomo, geografo e, come detto, letterato; ma questo era cosa abbastanza comune per gli scienziati dell'epoca.
Ebbene, proprio tale luminare coniò la parola SIFILIDE in riferimento a Syphilis, il pastore (malato) protagonista del suo poemetto scientifico-letterario "Syphilis, sive de morbo gallico".

Girolamo Fracastoro
Ma un altro aspetto curioso per cui ho scelto di parlare di questo termine, riguarda il come venisse chiamata tale malattia (considerata infamante e figlia di costumi corrotti, giova ricordare) prima di allora:
-"mal francese" in Italia
-"mal napoletano" in Francia
-"mal spagnolo" nelle Fiandre
-"mal tedesco" in Polonia e Spagna
-"mal polacco" in Russia
-"mal dei cristiani" in Turchia

Mi pare un ottimo esempio di come le antipatie per non dire l'odio tra popoli (tanto maggiore quanto più vicini) si rifletta spesso nelle parole ancor prima che nelle azioni. Una verità che constatiamo tutti, a livello di paese o di città.

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