lunedì 22 maggio 2017

Contadino..scarpe grosse e cervello fino

Famoso motto, che peraltro ha molto del vero. La furbizia contadina, che oggi molti neo-bio-slow-agricoltori cresciuti a internet e smartphone eppoi pentiti pensano di rilanciare (quando non di inventare), ovviamente c'è sempre stata. Magari con modalità diverse.

Oggi i neoagricoltori ex cittadini, dopo aver passato una vita a fare 50 km un paio di volte a settimana solo per andare nelle discoteche più "in" (che non sono mai quelle più vicine...ironia dei nomi) finiscono la benzina in mezzo ad un campo, lo comprano e iniziano a vendere zucchine a km 0, che fa sostenibile.


Oggi i suddetti dopo aver visto s-fumare la giovinezza tra canne e siga, e s-fatte le doverose esperienze di pasticche e cocktail, si ritrovano da un giorno all'altro in mezzo a campi d'erba di loro proprietà (gli incentivi per i giovani imprenditori funzionano, eccome!), e senza nemmeno essersela fumata hanno l'illuminazione: l'agricoltura in passato non era biologica!, e convinti evidentemente fino ad allora di aver ingoiato solo roba sintetica (oddio..in effetti.....) ci insegnano con commovente altruismo come fare.
Non ci vuole poi molto...assumiamo per un giorno (ben preciso) un po' di comparse che strappino le erbe a mano, nascondiamo in cantina tutti i prodotti anche vagamente chimici, dagli erbicidi al ramato e per andare sul sicuro anche gli zampironi alla citronella e poi invitiamo Linea Verde. Male che vada Mela Verde. Una delle due viene di sicuro, se l'altra ha l'agenda troppo piena di aziende giovani/bio/solidali/altraparoladeffettoacaso. Sempre che ovviamente si paghi (ah..non lo sapevate? le trasmissioni si fanno pagare per venire da te a dire davanti alla telecamera che sei bello, bio, e che le uova delle tue lumache a 1000 euro al chilo sono ottime e contengono 97 principi nutritivi, tutti fantastici. Dopo averle anche assaggiate!).
Se vi rispondono entrambi non disperate; spenderete il doppio ma avrete doppia pubblicità. Giuro, è successo proprio in questi giorni: ad una sola settimana di distanza STESSA azienda risicola, con STESSO servizio sulla casa-museo delle mondine, con STESSI filmati di repertorio fatti prima da Linea Verde e poi dalla principale concorrente.
Ora siamo pronti per la fase 2. Calcolare mezz'ora prima dell'arrivo della troupe per sguinzagliare le suddette moderne mondine monogiornaliere che estirpino, raccolgano e quant'altro, tutto rigorosamente a mano. Lasciarsi altrettanto tempo per istruire i nostri operai del reparto trasformazione.
Chiamasi reparto trasformazione appunto perché in occasione dei (rari) controlli e delle (meno) rare visite televisive vi si opera una vera e propria "trasformazione". Appaiono come per incanto camici bianchi, cuffie immacolate, addirittura mascherine igieniche! Capirete che una mezz'ora di tempo per spiegare agli allibiti operai che roba è e come si usa va considerata...Risultato? Reparti macelleria che sembrano sale operatorie (ehm..), sale mungitura che sembrano laboratori di ricerca di standard farmaceutico! Insomma, tutto igienico, regolare, normativamente corretto...e  bianco. Oddio, a volte spuntano delle cuffiette blu a due punte.. ma viste le frettolose istruzioni c'è sempre da mettere in conto uno o due pirla che si mettono in testa i sovrascarpe...
Ok..ora il più è fatto; alle domande più o meno concordate che ci pone il presentatore di turno basterà rispondere con frasi e parole trite, prese pari pari dal "manuale del giovane neoagricoltore di sinistra". Qualche "biologico", "filiera-corta", "equo-solidale", "no-ogm" buttato a caso, mischiato obbligatoriamente con una buona dose di "colti" termini stranieri, come "terroir", "slow" e  "location" (che l'autarchia linguistica, si sa, è roba da fascisti) e siamo a posto.
Risultato? Questi furbetti potranno ora continuare a fare la cresta in tutta tranquillità sui prezzi dei loro prodotti.
C'è solo il piccolo particolare che così facendo si stanno plasmando con le loro mani una tipologia di clientela tutta nuova, come illustra bene la seguente vignetta..

Inoltre, come dicevo all'inizio, anche  in fatto di furbizia non hanno inventato niente, a conferma del motto a titolo di questo post.
Tanto è vero che la stessa espressione "fare la cresta", è nata nel mondo contadino: un paio di generazioni fa i contadini usavano condire le loro pietanze con un condimento aspro chiamato “agresto”, ricavato dall'uva poco matura. Per preparare questo condimento i contadini al momento della vendemmia dovevano raccogliere dalle vigne del padrone solo quell'uva rimasta indietro, ancora non pronta per essere gustata; in realtà, oltre a questa, ne coglievano sempre anche un po’ di quella “buona” e questo gesto, non proprio onesto, veniva indicato con “fare l’agresto”.
Da lì la lingua e l’uso popolare hanno fatto rapidamente il resto e “far l’agresto” si è trasformato in “fare la cresta”, nel senso di appropriarsi di qualcosa in più rispetto al dovuto.

Pensandoci bene una differenza c'è: una volta la cresta si faceva (di nascosto), per non morire letteralmente di fame, oggi la si fa (vantandosi, perché il mondo è dei furbi) per farsi una vacanza in più all'estero, alla faccia del chilometro zero!. 

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