sabato 24 maggio 2014

Fatali ricadute

Abbiamo molto riflettuto 6 mesi fa, prima di mettere Mario, nostro padre (che viveva solo) in casa di cura. Io e mia sorella lavoriamo entrambi a pieno ritmo e l'incipiente Alzheimer richiedeva al contrario un'assistenza continua, perché nei (rari inizialmente) momenti di completa perdita di lucidità, avrebbe potuto ferirsi, o perdersi. All'inizio ci siamo alternati ma poi con  il graduale peggioramento dei sintomi e con ferie e permessi lavorativi agli sgoccioli abbiamo dovuto scegliere. O una badante o una casa di cura. Abbiamo scelto la seconda opzione perché la spesa non era di molto maggiore e le garanzie per contro molto superiori.
In compenso abbiamo scelto la migliore di Milano, la Sacra Famiglia di Cesano Boscone. Conoscono bene i malati di Alzheimer, li sanno gestire ed anche, per quanto possibile, curare.
E questo era molto importante per chi, come nostro padre, avesse ancora frequenti periodi di lucidità.
La scelta si è rivelata giusta, perché in tutti questi mesi Mario non è peggiorato così tanto come ci aspettavamo, tornando ad essere sovente l'uomo pieno di interessi di una volta, sempre appassionato di politica e di calcio.
E' per questo che abbiamo accolto con straordinario piacere la notizia che nientemeno che Silvio Berlusconi avrebbe prestato servizio proprio in quella clinica! Non abbiamo anticipato niente a nostro padre, nemmeno che il premier fosse stato condannato ai servizi sociali, volendogli lasciare intatta tutta la sorpresa dell'evento.
Quel giorno non lo scorderemo mai.
Il Cavaliere, con tanto di camice bianco e l'occorrente per lavare i pazienti, andò a trovare mio padre in uno dei tanti momenti in cui era pienamente lucido. Tutto è successo in un minuto, non dimenticheremo mai la faccia di Mario. 
E' stato l'ultimo istante in cui l'abbiamo visto  in sé.
Da allora si aggira per tutto il giorno chino, chiuso nel suo mondo irreale, gli occhi persi nel vuoto, bofonchiando frasi senza senso: "io... tutti ai miei piedi... padrone del  mondo...Silvio grattami la schiena"

Dicono che forse non si riprenderà più..

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