lunedì 24 febbraio 2014

Dove c'è Barilla c'é caos

Cinque mesi mi paiono abbastanza per meditare a freddo.
Anche su una brutta scivolata quale quella ormai nota di Guido Barilla, che dopo aver pronunciato la sacrosanta quanto ingiustamente incriminata frase « Non faremo pubblicità con omosessuali perché a noi piace la famiglia tradizionale. Se i gay non sono d'accordo, possono sempre mangiare la pasta di un'altra marca. Tutti sono liberi di fare ciò che vogliono purché non infastidiscano gli altri» ritratta chiedendo addirittura scusa alle offesissime lobby omosessuali.

Per questo mi sono deciso ad inviare la lettera che riporto di seguito al diretto interessato. Non so se la leggerà mai, ma tant'è.

All'attenzione di Guido Barilla, Presidente Barilla S.p.A.;
  
 le scrivo semplicemente per farle sapere che anche io (e tante persone che conosco) sono rimasto profondamente deluso dal suo piegarsi di fronte alle solite proteste delle lobby omosessuali riguardo alla sua dichiarazione a "La Zanzara".
 Tanti, come me, apprezzavano la serenità e l'amore per la tradizione della sua Azienda che trasparivano dalle vostre pubblicità. Ora, ripeto, ci sentiamo delusi. Perché, delle due l'una: o tali principi erano falsi e costruiti a tavolino per vendere o comunque erano così deboli da non reggere alle prime stupide critiche.
 Io e molti miei amici fedeli consumatori dei vostri prodotti ora ci guardiamo bene dall'acquistarli. Il nostro è un boicottaggio forse meno chiassoso e minaccioso di quello delle lobby omo, ma probabilmente non meno numeroso.
 Per finire mi chiedo e le chiedo: qual'è il suo bilancio adesso, a freddo? Le numerose e arroganti lobby omo avrebbero fatto, temporaneamente, molto clamore in tanta stampa marcia mondiale, ma davvero avrebbero pesato così tanto sul bilancio di una multinazionale che fattura 3 miliardi di euro all'anno? Avrebbe perso davvero più consumatori (magari occasionali) se non si fosse scusato e piegato agli indignati omosessuali di quanti ne ha persi (fidati e affezionati) così?
 Non so. Ma so che una cosa sicuramente l'ha persa (a parte i suoi principi che a questo punto dubito abbia mai avuto). Ha perso la credibilità: il mondo lgbt certo continuerà a non considerarlo uno dei suoi; e ora nemmeno tanti di noi  a cui piace "la famiglia tradizionale", l'unica che possa dirsi degna di essere chiamata tale.
Saluti,
Marco Badii

2 commenti:

  1. Qualche tempo fa avevo fantasticato di farlo anche io, poi il poco tempo, la molta rabbia e la fiducia ormai scemata verso di lui e la consapevolezza che sarebbe stata cestinata molto prima che gli arrivasse m'hanno fatto desistere, a torto. Bravo, di certo non avrei saputo mandargli una lettera così forte.

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  2. Si, avevo fatto sedimentare anche io. Ma purtroppo l'aumento dell'arroganza lgbt mi ha dato nuova spinta.

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